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I RACCONTI DEL CUSCINO - Peter Greenaway

domenica 18 ottobre 2009

Sexy Purple

Vi è mai capitato di entrare in un negozio, prendere in mano una cosa di cui non siete molto convinti ma decidete comunque di provarla così, giusto per sfizio, e una volta provata capite che era fatta apposta per voi? A me è successo diverse volte. Una di queste è stata giusto ieri. Sono andata da Mango perché proprio ieri finiva una promozione legata ad una delle mie riviste preferite: il 20% di sconto su tutto! Ovvio che io volessi approfittarne, non vi sembra? Non avevo idea di cosa avrei comprato, forse un trench, anche se il periodo del trench qui mi sembra sia stato saltato a piè pari visto il freddo che fa. Comunque non ero convinta, ma sapevo che qualcosa avrei portato a casa....eheheh. Appena entrata da Mango ho fatto un giro d'ispezione per scegliere le cose da provare, si sa che non se ne possono prendere un numero infinito. Dopo un po' avevo già puntato due vestiti e un paio di pantaloni e aggirandomi tra gli scaffali(ma si dirà scaffali poi in un negozio di abbigliamento?) la mia attenzione è stata catturata da una camicia di seta viola: scollatura profonda, corpetto aderente, maniche leggermente larghe.
Ecco, io le camicie di seta non le porto, ma così, per curiosità, ho voluto provarla. E...magia delle magie, appena infilata ho esclamato: "E' mia". Sembrava cucita su di me. A quel punto non ho avuto esitazione, ho eliminato gli altri capi dal camerino e l'ho comprata! Ah, che soddisfazione...E' proprio vero che un acquisto azzeccato ti mette di buon umore.
Con un paio di pantaloni neri o i jeans, scarpe col tacco, smokey eyes e lucida labbra sarò super sexy...
Ora è lì, appesa nel mio armadio che mi guarda, in attesa dell'occasione giusta per essere sfoggiata.

mercoledì 14 ottobre 2009

Rilessione da marciapiede



Come chi mi conosce sa bene, io non ho la patente, né guido il motorino. Perciò mi sposto con i mezzi o, quando ne ho voglia o sono stanca di aspettare, vado a piedi. E mentre cammino con l'i-pod nelle orecchie, tra una canzone di Tori Amos e una di Kate Nash, tra una di Malika Ayane e una degli Snow Patrol, a volte lasciandomi andare ad improbabili playback, cosa frulla nella mia testolina? Le cose più disparate, da "devo prendere appuntamento col parrucchiere, sti capelli non se possono più vede'" a "ho finito il credito nel telefono, devo fare la ricarica" a "ho bisogno di un paio di scarpe, ma mi basteranno i soldi?"; ma, tra pensieri di vita pratica e superficiali, ogni tanto si insinua qualche riflessione profonda. Quella di questi giorni riguarda il rapporto con gli altri, o meglio, l'ascolto dell'altro. Ciò che mi domando io è: noi ascoltiamo sul serio quello che hanno da dire le persone che sono intorno a noi? Facciamo veramente attenzione alle parole di parenti, amici, amanti, conoscenti, persone che amiamo, frequentiamo, odiamo? O li ascoltiamo solo nella misura in cui le loro parole rispecchiano l'idea che noi ci siamo fatti di loro, che non è detto risponda a realtà? Cerchiamo profondamente di capire chi ci sta accanto, o, in base a poche caratteristiche, li incanaliamo in categorie precise, con un modo di pensare stereotipato? E quando il loro comportamento esce dallo schema che avevamo in mente non riusciamo a capire quello che vogliono dire, come se parlassero un'altra lingua? Questa cosa mi è venuta in mente perché ho notato che in certi casi, per quanto siamo convinti di essere chiari ed espliciti, sembra che le persone non riescano a capirci. Non mi riferisco solo a me o alla mia esperienza personale, ma anche a cose riportatemi da amici. E devo dire che, ora che lo vedo scritto, mi sono proprio impelagata in un discorso complicatissimo. Non è che, come mi ha detto un mio amico, mi faccio troppe pippe mentali? Mmmmmh naaaaaaaa, ogni tanto ci vuole. Se no come faccio a maturare e ad evolvere? Solo che, effettivamente il discorso si fa decisamente lunghino e per una come me, che fino all'altroieri non scriveva più neanche una riga, forse è troppa carne sul fuoco.
Quello che posso dire in conclusione è che ho lanciato uno spunto di riflessione per chi leggerà e avrà il piacere di commentare. La mia idea è che, giustamente, c'è una grande varietà di risposte ai quesiti che mi sono posta: chi è convinto di ascoltare, ma non ascolta neanche se stesso, chi non ascolta consapevolmente perché non è interessato, chi ascolta solo alcune persone,...e potrei continuare ancora per molto. Per quel che mi riguarda io provo a capire, bisogna poi vedere se riesco a carpire il vero significato delle parole. E devo confessare che sono una di quelli che fa una selezione, non è possiblie interessarmi a tutti, ci sono persone che mi urtano il sistema nervoso e perché devo sforzarmi di comprendere? Siamo complessi e complicati, il tempo è prezioso e bisogna dedicarlo a chi vale la pena di conoscere approfonditamente. Il problema è riuscire a capire chi vale veramente la pena. Come si fa? Ma questo è un approfondimento da rimandare a un'altra volta.....

domenica 11 ottobre 2009

Kate Nash - Mouthwash - Official Music Video

Passaggio esistenziale

Sono tornata? Non lo so ancora. Ma oggi, dopo tanto tempo, ho sentito l'impulso di scrivere qui. E' un po' che mi sento persa, che non trovo una direzione da far prendere alla mia vita, che mi sento impantanata in una situazione di stallo che per la maggior parte del tempo mi rende insoddisfatta e alcune volte mi da angoscia. Ci sono momenti, rari, di entusiasmo, in cui si affacciano ottimismo e voglia di fare, ma non riesco a mettere in pratica i miei buoni propositi, come se qualcosa mi tenesse ancorata all'immobilità. E penso....penso tanto, molto più di quanto facessi in passato. Il che è grave visto che ho sempre pensato molto. Non sono mai stata una di quelle persone che devono fare fare fare per non fermarsi a riflettere; al contrario probabilmente io penso penso penso per non fare, paralizzata dalla paura del fallimento. E se fosse questa la chiave, la soluzione? Qualcuno mi ha detto che la consapevolezza è già un bel passo in avanti. Beh, io sono consapevole, questa è una delle poche certezze che ho. E allora ripartirò da qui, da questo punto. M'impegnerò a fare un grande lavoro su me stessa, a migliorarmi come persona, a piacermi ed amarmi ogni giorno di più. Il mio obiettivo è di stare bene con me stessa, il resto, sono sicura, verrà da sé.

Se non sbaglio, in altre occasioni, ho già scritto che era arrivato il momento di cambiare, di dare una svolta alla mia vita(ho tentato anche di svergognarmi pubblicando foto improponibili della mia camera) ma di fatto è poi andato sempre tutto a puttane. Stavolta sento che c'è qualcosa di diverso e se non sarà così, vi autorizzo a sputarmi in faccia ( non tutti insieme, vi prego, magari organizzo dei turni). Perciò qui si chiude e qui si ricomincia, con l'impegno di scrivere ogni volta che un pensiero ha l'urgenza di essere esternato.

Io e Nelly Furtado

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